[PS3/RECENSIONE] MotorStorm

Per accogliere nel modo più opportuno un titolo come Motorstorm bisogna levarsi dalla mente quanto mostrato all’E3 2005, una serie di filmati farlocchi atti ad accalappiare i giocatori sprovveduti, e prepararsi ad un racing game cattivo, sporco, dannatamente adrenalinico. Motorstorm infatti è assai lontano dall’essere il prodotto graficamente mostrato a quella fiera di false promesse, ma tanto divertente e ben realizzato da costringere il giocatore a chiudere un l’occhio su quelle false promesse elettorali e godersi un’esperienza videoludica che regala grandi soddisfazioni. Magari riaprendo l'occhio precedentemente serrato.

Spoiler:

Per una volta, considerate le premesse veritiere e non mantenute, cominciamo proprio dal reparto grafico. Motorstorm vanta una cosmesi visiva che va ben oltre allo standard dei titoli del lancio, mostrando scenari ricchi di dettaglio, texture davvero curate e modelli poligonali delle varie vetture indubbiamente soddisfacenti. E proprio a soddisfare è l’interazione tra quest’ultimi e lo scenario di gioco, che grazie all’implementazione del motore fisico Havok diventa un tassello importantissimo in ogni partita, con il mezzo che a seconda dello schianto potrà esplodere, o ancora scivolare via per un precipizio, oppure rimbalzare su un avversario e guadagnare secondi preziosi. L'ambientazione è Monument Valley, ricreata in maniera esemplare dai programmatori che non risparmiano deserti, distese immense di fango dove sguazzare, rocce incastonate nella pista, dirupi, precipizi e rampe, salti e costoni di roccia. Anche i mezzi non sono da meno, e tutti godono di una modellazione poligonale perfetta (come esemplari sono le animazioni dei piloti che li governano): ce n'è per tutti i gusti con Quad, Dune Buggy, Atv e Moto, addirittura Tir, Pickup e 4x4 di varia natura. Ottimi inoltre il sistema di illuminazione dinamica, con le luci e le ombre che cambiano a seconda dell'orario del giorno: il titolo Evolution Studios infatti prevede diverse condizioni di luce, con la presenza del giorno, della notte, del tramonto e via discorrendo. Inutile dire come le gare in notturna siano le più difficili. Chiude il quadro la solita carrellata di effetti speciali quali Self Shadow, HDR e ad altri tecnicismi che lasciamo ai maniaci. Anche il reparto audio si attesta sui livelli di quello grafico: ottimi i rombi furiosi dei motori, ma soprattutto grandiosa la colonna sonora, che vanta artisti come Nirvana, Queens of the Stone Age, Wolfmother, Spiritualized, Slipknot e tanti altri.

Veniamo quindi a noi: Motorstorm è un racing game arcade dove alla guida dei più svariati mezzi (citati poco sopra), suddivisi in categorie, bisognerà correre in terreni angusti in gare dove la legge è una sola: “non ci sono regole”. Possibile infatti scagliarsi contro gli altri avversari in pista, magari nel tentativo di scagliarli o stringerli contro una parete rocciosa. Ogni vettura infatti avrà le proprie peculiarità, e mentre le motociclette punteranno tutto sulla manovrabilità e la velocità, i più grossi camion di contro saranno sicuramente meno prestanti ma consentiranno di tamponare senza troppi crismi le vetture di dimensioni inferiori. Proprio le piste presentano una conformazione tale da garantire svariati bivi e biforcazioni, nonché più strade che si adattano più o meno alla tipologia di veicolo scelta. In terreni caratterizzati inoltre da fango, terra battuta o asfalto, il mezzo risentirà delle varie differenze del manto stradale e il comportamento ne sarà modificato da queste. Oltre ciò, in un marasma di distruzione che scaturisce dai continui schianti contro un fondale ricco di insidie ed avversari indubbiamente malvagi, è presente una barra del turbo utile oltre che per incrementare la velocità anche per correggere qualche traiettoria non troppo riuscita, con l’unica limitazione di un uso eccessivo che manderà in frantumi il mezzo (con conseguente perdita di tempo prezioso prima che venga ricollocato in pista). Il sistema di controllo è semplice ed intuitivo, e se Motorstorm come vedremo poco dopo è un titolo non proprio semplice, lo è non tanto per la difficoltà nel padroneggiare il mezzo (siamo di fronte ad un arcade), quanto per la cattiveria degli avversari e gli ostacoli in pista. Tramite i due grilletti del nuovo pad Sony sarà possibile accelerare e frenare, mentre col tasto X potremo attivare il turbo. Tutto qua. E' inoltre presente la possibilità di guidare tramite la feature dei sensori di movimenti di cui beneficia il SixAxis, e quasi a sorpresa dobbiamo ammettere che tale soluzione funziona assai bene (il sistema di controllo è infatti molto preciso) e richiede giusto un minimo di pratica.

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La formula di gioco di Motorstorm quindi funziona, ed anche bene. Le gare risultano adrenaliniche, le piste varie e ben realizzate, ricche di insidie, rampe, scorciatoie, svariati manti stradali che si adattano più o meno alla tipologia di mezzo scelta. Anche la velocità di gioco in alcuni frangenti tocca vette vertiginose, lo schermo si sporca di fango ed il tutto aiuta a contribuire alla carica di adrenalina che Motorstorm è in grado di regalare. Senza mezzi termini. I piloti avversari sono mossi da routine d'intelligenza curate, si avvantaggiano delle peculiarità del proprio mezzo e senza troppe cerimonie puntano alla vittoria, qualsiasi sia il prezzo. D'altro canto Motorstorm è un gioco cattivo, a volte perfino frustrante: premere il tasto start per riavviare la gara, dopo quattro schianti di fila appena lasciato il traguardo, può da un lato scoraggiare il giocatore occasionale, perchè dietro quello che sembra un banale arcade dove è richiesto solo premere il tasto dell'acceleratore, si nasconde un titolo dov'è di capitale importanza la perfetta conoscenza delle piste, saper seguire determinate traiettorie e soprattutto mantenere un andamento di gara costante perchè gli avversari non parcheggiano per aspettarci. In Motorstorm ai livelli di difficoltà più avanzati anche un solo schianto può compromettere l'esito della gara, altre volte alcuni pezzi delle piste devono essere affrontati più e più volte per imparare a seguire la giusta traiettoria, altre volte ancora è facile arrabbiarsi perchè la nostra moto esplode per aver toccato un elemento semi-invisibile. La modalità principale, una sorta di carriera, prevede varie gare dove vincendo se ne potranno sbloccare delle altre, alcune con limitazioni di mezzi utilizzabili, altre non. Da questo punto di vista il prodotto non cerca di differenziare l’offerta rispetto a quanto fanno tantissimi racing game sulla piazza, limitandosi ad aggiungere a questa una modalità multiplayer (che ovviamente su PS3 si mostra in forma totalmente gratuita) fino a 12 giocatori in totale assenza di lag. E’ grazie a questo che il titolo Evolution Studios tocca le vette più alte di divertimento, con gare adrenaliniche e all'ultimo sangue che si sposano perfettamente col gioco in rete. Purtroppo però, oltre ad una modalità in single player povera di attrattive e il gioco online (di cui l'utenza giapponese non ha potuto beneficiare), il prodotto in questione non ha altro da offrire, lasciando l'amaro in bocca soprattutto l'utenza che non può approfittare dell'offerta online.

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Motorstorm quindi si configura come un prodotto davvero riuscito, in grado di divertire e dare un giusto grado sfida perfino al giocatore navigato, configurandosi come un racing game arcade che rispetto a tanti rivali ha il vanto dell'originalità. La PS3 si sporca di fango, ma ne vale davvero la pena.

Fonte: Ludus