[PS3/RECENSIONE] Virtua Tennis 3

Pong è da molti considerato come il capostipite di tutti i videogiochi, e da altrettante persone viene interpretato come una forma embrionale del gioco del tennis. Ironia della sorte, i brand tennistici che nel corso del tempo hanno lasciato un solco nella storia videoludica sono pochi, e tra questi spiccano indubbiamente Virtua Tennis e Top Spin. Il primo, uscito dapprincipio per l’oramai da molti dimenticato Dreamcast (e da altri ricordato nostalgicamente), è riuscito a risollevare in ambito ludico le sorti di questo sport, grazie ad un gameplay veloce, dinamico, divertente. Il secondo, approdato qualche anno addietro su Xbox, ha dato una sferzata simulativa proponendosi come nuovo punto di riferimento, salvo poi deludere in parte col secondo episodio uscito un anno addietro su 360.

Spoiler:

Ora, sulle console di nuova generazione arriva Virtua Tennis 3, un titolo che rispetto al prodotto partorito da PAM Development tenta la via dell’arcade, come da tradizione Sega. Un male? No, anche perché nonostante alcuni difetti Virtua Tennis 3 è attualmente l’esperienza tennistica più appagante in commercio. Una frase che potrebbe far sorridere, vista la totale assenza di diretti rivali sulla nuova console di casa Sony dove peraltro, come vedremo più avanti, VT3 non si mostra nella sua forma più smagliante. Ma sia ben chiaro che Virtua Tennis 3 è un titolo arcade, e benché il gameplay soddisfi grazie alla grande profondità sia il giocatore occasionale che quello navigato, è cristallino come allo stesso tempo convivano leggerezze che potrebbero far storcere il naso ai giocatori più esigenti. In nome del gameplay infatti i tennisti improvvisano colpi da maestro impensabili, recuperi impossibili, oppure scambi al limite dell’umana concezione. Ma è questo il prezzo da pagare per avere un gameplay immediato, intuitivo, ma comunque dal grande ventaglio di possibilità. Con top spin, tiri ad effetto, pallonetti e via discorrendo, le possibilità offerte al giocatore sono infinite, ed il gioco si adatta perfettamente all’utente amante del gioco a rete o a quello da fondo campo. E’ anche vero che per la sua componente arcade questo terzo episodio tende spesso a proporre scambi troppo duraturi, anche considerata la sovente propensione dei tennisti a lanciarsi verso la palla e recuperarla in maniera impossibile. Padroneggiare infatti Virtua Tennis 3 è facile, in quanto il gioco accessibile a tutti, considerata anche l’assenza di fattori quali i risk shot (presenti in Top Spin), la stanchezza dei tennisti o quant’altro. Virtua Tennis 3 è un titolo pensato per la sala giochi, ed il gameplay dal passaggio alla versione arcade a quella console non cambia di una virgola. Come da tradizione Sega, ovviamente.

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Il roster dei giocatori stavolta si arricchisce dei nomi più noti, e tra questi ovviamente spuntano Federer, Lleyton Hewitt, Andy Roddick, Maria Sharapova, Rafael Nadal, David Nalbandian, Sebastien Grosjean, Juan Carlos Ferrero ed altri. La modalità cardine del gioco riprende quanto offerto dalla serie in passato, ovvero il World Tour. Vi è la creazione del nostro tennista e via con lo svariato numero di tornei, minigiochi (molti ripresi dal passato, altri inediti), allenamenti e via discorrendo. Nulla che non abbia il sapore del già visto, nonostante alcuni extra abbastanza sfiziosi e la possibilità di collezionare medaglie nei vari minigiochi. Ovviamente nulla che possa essere paragonato anche lontanamente al piacere del gioco online, modalità purtroppo completamente assente in questa versione PS3, ma che in quella 360 innalza vertiginosamente le vette dell’esperienza videoludica. Purtroppo tale amputazione rende Virtua Tennis 3 un gradino sotto alla versione per la console Microsoft, da qui un voto in meno nel giudizio globale.

Graficamente parlando Virtua Tennis 3 è la conversione del gioco da sala uscito tempo addietro, e nonostante le poche migliorie apportate il risultato complessivo è di buon livello. Valevole importanza in un titolo tennistico hanno la modellazione poligonale dei tennisti e le loro movenze, e da questo punto di vista il titolo Sega non presta il fianco a nessuna critica. I modelli poligonali dei tennisti sono dettagliatissimi, le animazioni che li muovono sono fluide, naturali, sempre convincenti. L'impatto grafico generale, fluido (nessun calo di frame rate), ricco di dettagli, propone anche un ottima realizzazione dei terreni di gioco, ed anche il pubblico e tutto il contorno risulta discretamente convincente. Il sonoro presenta una colonna sonora in pieno stile Sega, che poco ha che vedere con quanto succede in campo, tanto da meritare la disattivazione. Di buon livello invece il parlato del giudice di gara, gli effetti sonori in generale ed i rumori ambientali.

Spoiler:

Tirando le somme, Virtua Tennis 3 si avvicina davvero tanto al precedente episodio, e le migliorie apportate si limitano quasi esclusivamente al comparto audiovisivo. Allo stesso tempo però il prodotto Sega si offre a un'ampia fascia d'utenza, cercando di accontentare tutti e non scontentare nessuno. Accessibile ai più, detestabile solo da coloro desiderosi di un'esperienza simulativa, Virtua Tennis 3 ha il vanto di divertire senza troppi fronzoli, anche solo per veloci sessioni con un amico.

Fonte: Ludus