[PSP/RECENSIONE] Dragon Ball Z - Shin Budokai

Tutti coloro che già in passato hanno avuto modo di giocare la fortunata serie di picchiaduro creati per Playstation 2, denominata Budokai, certamente non avranno difficoltà ad immaginare le caratteristiche salienti di questo nuovo titolo per Psp. Per tutti altri Dragonball Z: Shin Budokai è un picchiaduro ad incontri, nel quale avrete l’opportunità di impersonare i più carismatici personaggi dell’omonima serie tv, già manga di successo nel paese del Sol Levante, a partire da Goku, fino ad arrivare a Vegeta, passando per Crilin, Piccolo, Vegeta e molti altri.



Una volta caricata una breve presentazione animata, vi ritroverete nel menu principale, da cui potrete selezionare la modalità di gioco che desiderate affrontare. Come sempre nel caso di picchiaduro, la prima tappa obbligata è quella dell’allenamento, grazie al quale potrete prendere la giusta dimestichezza col personaggio prescelto per le vostre avventure. In questa modalità infatti potrete selezionare oltre al vostro personaggio, quello che farà da sparring partner, uno stage, teatro del vostro allenamento e altri parametri, come valori delle barre di energia, etc. In qualsiasi momento sarà possibile accedere alla lista dei comandi, circa una quarantina per ciascun personaggio, e quindi passare all’esecuzione, in modo da acquisire la dovuta dimestichezza. Il metodo di controllo è analogo alla controparte per la console casalinga. Quindi croce direzionale per gli spostamenti, avanti ed indietro, oltre che in profondità, nello spazio tridimensionale, soprattutto per evitare colpi a distanza, e i pulsanti frontali di destra ripartiti tra un paio per attacchi corpo a corpo, con possibilità di mescolarli dando origine a svariate combo, uno per la parata e uno per attacchi tramite “proiettili”, che potrà essere combinato con la croce direzionale per attacchi particolarmente potenti e coreografici. I pulsanti dorsali, da sinistra verso destra, saranno utilizzati rispettivamente per incrementare i livelli dell’energia spirituale e per consumarla convogliandola in un incremento dell’aura distruttiva. L’energia spirituale risulta fondamentale nell’ottica degli scontri, visto che la sua presenza è necessaria per portare a termine con successo mosse dagli effetti particolarmente distruttivi.



Ad esempio la sfera Genkidama di Goku ne richiede cinque livelli su sei disponibili, rivelandosi però davvero letale. In alcuni personaggi, come ad esempio i Sayan, l’energia spirituale può essere utilizzata anche allo scopo di eseguire vere e proprie trasformazioni del personaggio, con annessa acquisizione di nuove peculiarità. Il pulsante della parata, se utilizzato in combinazione con uno degli attacchi corpo a corpo permette di eseguire prese e proiezioni mentre se premuto col corretto tempismo, al sopraggiungere di un attacco da lontano, vi permetterà di rispedirlo al mittente.



Un altro elemento strategico decisamente interessante è quello del teletrasporto, grazie al quale potrete letteralmente smaterializzarvi per comparire alle spalle del vostro avversario; questa tecnica, se utilizzata nella maniera corretta, vi permetterà di prenderlo controtempo, e colpirlo da dietro proprio mentre lui stesso sarà convinto di sferrare un attacco nei vostri confronti. E’ davvero un peccato che alcuni elementi particolarmente interessanti di Budokai 3 non siano stati riportati in questa versione. Citiamo ad esempio il divertente gioco della morra cinese innescato da alcuni tipi di attacchi e il fatto che, quando vengono lanciati nello stesso momento colpi basati sull’utilizzo di raggi energetici, questi semplicemente si annullino a vicenda, senza che i giocatori possano fare nulla per far sì che il proprio colpo possa prevaricare su quello dell’avversario. Fortunatamente nonostante queste mancanze, che probabilmente faranno un po’ storcere il naso agli estimatori della serie su console casalinga, il gioco mantiene comunque un ottimo ritmo ed un buon livello di coinvolgimento, il tutto favorito anche da una sfida che, a livelli di difficoltà adeguati, si mantiene comunque su buone vette.



Graficamente Dragonball Z: Shin Budokai può contare su una resa più che dignitosa, che sfrutta adeguatamente l’hardware della Psp. I personaggi sono ottimamente realizzati in cell shading, ben caratterizzati e animati in maniera convincente. Gradevoli gli sfondi, anche se magari un po’ più varietà non avrebbe guastato. Il tutto si muove in maniera decisamente fluida, anche nei frangenti in cui lo schermo viene pressoché completamente occupato dalle coreografiche mosse scatenate dai personaggi in gioco. L’audio non è malvagio, caratterizzato da discrete musichette rocckeggianti, adatte all’azione ed effetti sonori nella media. Interessante la possibilità di poter scegliere tra le opzioni anche il giapponese, oltre all’inglese, come lingua predefinita dai personaggi, opportunità che di certo farà felici tutti gli integralisti fan nipponici.
La modalità principale del gioco, denominata la Via del Drago, consiste in una serie di incontri, intervallati da scenette a schermata fissa, che vedranno impegnati i vari personaggi dell’universo di Dragonball in dialoghi per la verità abbastanza scialbi e poco ispirati, probabilmente ulteriormente impoveriti dalla loro traduzione nella nostra lingua. Questa modalità, nonostante non sia poi la fine del mondo, risulterà comunque utile perlomeno allo scopo di sbloccare diversi personaggi inizialmente non inclusi nei tredici con cui partirete. Oltre alla Via del Dragone, sarà possibile affrontare una modalità Arcade, un Survival Mode ed un Time Attack. Ogni scontro superato con successo vi vedrà valutati con un giudizio, praticamente una media tra abilità tecnica, tempo impiegato per vincere ed energia perduta, che sarà monetizzato in punti, spendibili successivamente nel negozio del gioco per comprare, oltre che potenziamenti per i personaggi, anche oggetti e arenicoli vari per adornare la vostra Carta Profilo. Questa potrà poi essere confrontata online con quella degli altri giocatori, in una corsa, per la verità abbastanza insensata, a primeggiare in quanto a livello di personalizzazione. Sarebbe senz’altro risultato preferibile che i programmatori avessero concentrato i propri sforzi nel dotare il titolo di una modalità di combattimento online via Internet, non presente a favore del multiplayer in modalità ad hoc.

Fonte: Ludus

Mi piace molto! La grafica è pulita, e per essere per PSP, non presenta alcun tipo di rallentamento durante i combattimenti!

Già, divertimento assicrato