[PC/RECENSIONE] Lula 3D

A quattro anni di distanza dalla sua ultima apparizione, Lula ritorna sugli schermi con il suo terzo episodio intitolato Lula 3D. Iniziamo subito con il dire che la serie di Lula non ha mai riscosso particolare successo, se non forse in Germania, dove sembra che ci sia una piccola schiera di gamers che apprezza particolarmente le sue avventure in abiti succinti (non si sa se apprezzino più le avventure o più gli abiti succinti).

Innanzitutto, come abbiamo già detto, Lula 3D è il terzo capitolo della serie. Tutto iniziò, infatti, nel 1998 quando fece la sua comparsa sugli scaffali dei nostri negozi Lula: The Sexy Empire. Seguendo la scia del suo “successo”, un anno dopo arrivò anche un seguito dal brillante titolo Wet Attack: The Empire Cums Back (probabilmente suggerito dall’allora secondo [ora quarto] episodio di guerre stellari: The Empire Strikes Back). Dopodiché uscirono una serie a dir poco infinita di gadgets, tra cui il tamagotchi di Lula, il Lula Strip poker (come se non l’avessimo già vista tutta) e il Lula Flipper (che non ha niente a che fare con delle avventure sessuali tra donne e delfini, bensì si tratta solo di un pinball con Lula come tema). Infine l’annuncio nel 2002, che un altro capitolo di Lula avrebbe turbato i nostri sogni (per inadempienza degli sviluppatori eh? Mica per altro). Ma veniamo ora al titolo preso in esame in questa recensione. Lula, diventata ormai famosa (nel gioco), vive tranquilla e beata nella sua immensa villa di Beverly Hills nel lusso più sfrenato, girando, tra un drink e l’altro, film porno nella sua piscina (un classico in stile Playboy), quando, proprio prima di iniziare le riprese del suo ultimo film, scopre che sono sparite dal set le sue star femminili. Successivamente scopriremo che esse sono state rapite e dovremo così trovare le tracce lasciate dai rapitori, seguendo una pista che ci porterà a San Francisco, New Orleans e Las Vegas, rintracciando in questo modo i colpevoli, salvando le attrici e iniziando finalmente a girare questo benedetto film.

Spoiler:

Lula 3D vorrebbe proporsi come un’avventura punta e clicca in vecchio stile, ma purtroppo siamo ben lontani dal raggiungere la meta. Un’avventura di questo tipo, infatti, dovrebbe avere una trama avvincente e ricca di colpi di scena e Lula non ce l’ha; dovrebbe avere dei rompicapo studiati in maniera intelligente, cioè nascosti ma con degli indizi che facciano intuire al giocatore la strada da seguire e Lula non li ha; infine dovrebbe avere dei dialoghi ben realizzati, capaci di divertire il giocatore mostrando i vari aspetti caratteriali dei personaggi e indovinate un po’… Lula non li ha. Una domanda quindi sorge spontanea… ma allora cos’ha Lula? Semplice, Lula ha tutto quello che gli altri non hanno. A cominciare da una pessima introduzione, nella quale si vede lei che fa uno spogliarello in un locale di strip-tease, dove viene osservata da tutti con grande ammirazione (che sia il resoconto di un suo tour in Germania?), perfino dal suo fedele bassotto Dusty che, eccitato dalla performance, finisce poi con il tentare di accoppiarsi con la gamba di un uomo grasso, appena arrivato ad assistere allo spettacolo. Segue poi una cura per i testi dei dialoghi a dir poco assente, nei quali sono presenti degli errori grammaticali persino nella versione originale in inglese.

Spoiler:

Concludono il tutto alcuni rompicapi mal realizzati, (i quali non permettono altro che vagare e vagare fino a trovare, quasi per fortuna, un oggetto che ci faccia avanzare lievemente nella trama), e una grafica non molto curata. Quest'ultimo aspetto in particolare merita qualche menzione in più. Sul retro della copertina possiamo trovare il classico elenco delle caratteristiche del gioco in questione e in questo caso due sono quelle che ci interessano: la tanto blasonata tecnologia “Bouncin’Boobs” (bombe [nel senso di seni] rimbalzanti) e il fatto che il gioco parli di più di cinquanta personaggi ben definiti. La tecnologia sopraccitata in poche parole dovrebbe far sembrare più verosimili i seni dei personaggi femminili presenti nel gioco. Dopo un attenta analisi, però, siamo giunti alla conclusione che in realtà questi modelli, seppur realizzati in maniera decente, presentano solo in minima parte quanto citato poc’anzi. Venendo poi alla seconda caratteristica, possiamo dire che i personaggi sono sì ben definiti, però, quel cinquanta potrebbe trarre in inganno facendo sembrare che ce ne siamo molti, uno diverso dall’altro. In verità ci è capitato di vedere più volte gli stessi modelli affibbiati a più personaggi, a volte persino negli stessi luoghi (sono comunque personaggi secondari che servono solo a creare l’ambiente circostante). Oltre a ciò abbiamo notato alcuni errori di compenetrazione del nostro personaggio in alcuni npg e in alcune parti degli scenari. La grafica in sé comunque è tutto sommato discreta, anche se non ottimizzata in maniera perfetta e per “godere” appieno delle bellezze presenti nel gioco senza subire rallentamenti sarà necessario possedere i requisiti consigliati e cioè un processore da 2 ghz, una scheda grafica da 128 mb, compatibile con le DirectX 9 e 512 mb di ram. Detto ciò non ci resta che tirare le somme, dicendo che Lula è l’ennesimo tentativo di vendere un prodotto facendo leva semplicemente su immagini osé e dialoghi spinti.

Spoiler:

Difficile dare un'esatta collocazione a questo titolo. Per le scene piccanti, scabrose, Lula 3D non si riferisce certamente ad un pubblico giovane, pur essendo un'avventura punta e clicca, genere amato dalla maggior parte dei videogiocatori. Nonostante la non ecclatante qualità del prodotto, è senz'altro certo che non siano numerosi i titoli che siano un connubio di avventura e scene esplicite. Ecco in che prospettiva deve essere analizzato questo nuovo capitolo per comprendere se possa meritarsi i nostri risparmi.

Terminiamo con un'ultima considerazione, relativa ancora una volta al retro della copertina, dove è presente un messaggio che dice: “CAUTELA”: “le scene erotiche intense possono condurre ad AFFANNO, SUDORE e BATTICUORE. Effettivamente Lula 3D suscita tutti questi sintomi, ma non a causa delle scene hard, bensì a causa della frustrazione che ne deriva dal giocarci.