[Xbox360/RECENSIONI] Turning Point: Fall Of Liberty

Dopo aver giocato a Turning Point: Fall of Liberty il sentimento principale che ci attanaglia è quello del dispiacere e del rimpianto, un rimpianto per una trama originale potenzialmente interessante, letteralmente gettata alle ortiche e rovinata da un prodotto carente dal punto di vista visivo e ludico. Molti infatti si sono sempre chiesti: “e se gli USA non fossero scesi in guerra? E se i nazisti avessero attaccato gli americani sul loro suolo, magari con un attacco preventivo, rapido, improvviso? Sarebbero potute cambiare le sorti dell’attuale orientamento geopolitico? A quest’ora staremo tutti parlando tedesco soggiogati da un ferreo regime militare senza libertà di opinione e di culto?

Un vero peccato che purtroppo l’unico fattore a soggiogarci realmente sia lo sconforto causato da cotanto abominio visivo grazie principalmente ai modelli dei soldati tra i più poveri mai mostrati in un videogame della next-gen e da texture realizzate sapientemente dai maghi del candeggio: sbiadite che più sbiadite non si può. Causa indignazione la disparità con cui sono stati realizzati palazzi e planimetria della New York anni ‘50, fedeli e di buona fattura e i personaggi, o meglio quelle masse di poligoni informi che ricordano figure antropomorfe. Neanche il frame rate elevato, seppur con qualche sporadico calo, riesce a mitigare il tragicomico spettacolo su schermo tanto che in più di un’occasione pare di sparare a dei manichini, spaventapasseri più che a degli esseri umani. Il gioco dal canto suo non offre nulla di nuovo o di neanche lontanamente originale che possa suscitare un qualche interesse da parte di chi, su Xbox 360, può contare sulla saga di Call of Duty e su Medal of Honor, che pur attestandosi su livelli medio-bassi eclissa in ogni suo aspetto il gioco in esame.

L’impianto del gameplay gronda mediocrità da tutti i pori, per non parlare della carente intelligenza artificiale, in primo luogo quella dei nostri compagni d’arme dalle qualità non certo edificanti: fiuto sopraffino per cacciarsi nei guai, spiccata propensione per trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, predilezione nel coprire la vostra linea di tiro, parandovisi di fronte quasi a volervi incitare a fare fuoco. 1934, in una realtà parallela Winston Churchill non sopravvive al famoso incidente, gli States rimangono neutrali e vent’anni dopo i Nazisti irrompono sul suolo americano. 2008, Codemasters tira fuori dal cilindro un fps di cui non si sentiva certo la mancanza, carente sotto più e più punti di vista ed incapace di farsi apprezzare se non per il tentativo di una trama particolare.

A cura di: Andrea Cocco
Fonte: Ludus