[PS3/RECENSIONE] Genji - Days Of The Blade

La line-up del lancio di PS3 conta un nutrito numero di titoli, ma essendo la buona parte di questi conversioni, è logico che l’interesse dell’utenza sia rivolto verso le poche esclusive presenti. Oltre all’eccellente Virtua Fighter 5 (che vedrà luce su 360 solo in estate) e Full Auto 2 sviluppati da Sega, ovviamente fanno la loro bella figura i titoli first party, sviluppati da Sony. A fianco ai più acclamati Motorstorm, Resistance: Fall of Man e di seguito Formula One Championship Edition, trova posto Genji: Days of the Blade, titolo non certo salito agli onori della cronaca per le votazioni accumulate oltreoceano, tutt’altro che lusinghiere. Un segnale d’allarme in grado di scoraggiare perfino chi abbia apprezzato Genji: Dawn of the Samurai, discreto prequel apparso su PS2.

Spoiler:

Ma Ludus, tutto è fuorché influenzabile da pareri esterni. E se il voto che potete notare poco più sopra non raggiunge la sufficienza, non è tanto perché Genji abbia la sindrome del titolo terminato in fretta e furia per presenziare al lancio della console, ma perché, detto senza mezzi termini, è un prodotto che dal punto di vista ludico appare soporifero. Genji: Dawn of the Samurai offriva un’azione di gioco quantomeno sufficiente, pur considerati i notevoli problemi di gestione della telecamera che si portava dietro. Questo seguito, in aggiunta, offre un numero di personaggi incrementato (quindi ora salito a quattro), una spruzzatina quasi impalpabile di effetti next-gen, alta definizione e poco altro. Tra protagonisti e comprimari ora nella lista figurano: Yoshitsune, dotato di due spade e veloce negli attacchi; Benkei, dalla potenza devastante ma dagli attacchi eccessivamente lenti; Shizuka, una ragazza, in grado di aggirare i nemici ed attaccarli al momento propizio, e Buson, che pochi di voi ricorderanno in quanto boss finale di Genji: Dawn of the Samurai. Ovviamente sarà possibile cambiare il personaggio in ogni istante dell’azione, in modo da utilizzare quello più opportuno al momento giusto, per esempio per affrontare nemici particolarmente ostici oppure interagire con determinati oggetti dello scenario, o ancora risolvere alcune sorte di puzzle ambientali.

Ogni giocatore inoltre ha un differente set di armi, ognuna con le proprie peculiarità che ne conferiscono pregi e difetti a seconda della situazione. Proprio come un rpg inoltre, queste possono essere migliorate tramite upgrade, anche se poi le differenze risultano davvero esigue. Venendo però ai primi dubbi e incertezze del gioco, dobbiamo menzionare la struttura in sé: Genji si configura come un action adventure in terza persona (molto action, ahinoi, poco adventure), dove aspetti fondamentali dovrebbero essere il sistema di combattimento e l’esplorazione dell’ambiente di gioco. Se il primo aspetto parte dalle buone premesse dei vari personaggi e set di armi, è anche vero che gli scontri appaiono ripetitivi, privi di mordente e il sistema di combattimento tutt’altro che profondo (non parliamo poi dell’I.A. dei nemici), incapace quindi di regalare soddisfazioni al videogiocatore più esigente. Di contro, data la sua pochezza, non soddisfa assai nemmeno quello alle prime armi. La seconda fatica (ma non dev’essere stato un grande sforzo) di Game Republic trova accessoria anche l’esplorazione dell’ambiente di gioco, che assume un’importanza rasente lo zero. Diventa facile quindi capire l’essenza del prodotto in questione: una serie di scontri che si protrae dall’inizio alla fine dell’avventura senza la benché minima sosta. E’ anche vero che il numero di mosse e combo a disposizione di ogni personaggio è elevato, ma abbiamo visto poc’anzi come questi non riescano a soddisfare nella breve distanza, figuriamoci a lungo andare. Per dovere di cronaca, citiamo la presenza di alcune super mosse, dove premendo una serie di tasti in rapida sequenza sarà possibile mettere a tacere un gran numero di ostili in contemporanea: trascurabile.

Spoiler:

Purtroppo però, al novero dei difetti ne vanno aggiunti anche altri: il primo è indubbiamente il sistema di telecamere, che Game Republic riporta fedelmente dal primo episodio e purtroppo rovina in modo pesante l’esperienza di gioco. Nella volontà di rendere l’esperienza quanto mai spettacolare, il cameraman che riprende le vicende di Genji riesce spesso e volentieri (spesso, non è utilizzato a caso) ad inquadrare la scena nel peggior modo possibile, rendendo difficoltosa la decifrazione di quanto avviene su schermo e l’individuazione dei nemici. Dal punto di vista prettamente tecnico, abbiamo annunciato all’inizio come Genji non appaia come un titolo terminato di fretta e furia. Il prodotto Game Republic infatti, vanta una cosmesi visiva di tutto rispetto, ostentando modelli poligonali dei protagonisti o comprimari decisamente ben realizzati, senza poi contare un set di animazioni davvero riuscito. Oddio, onestamente nulla che faccia gridare al miracolo e che gridi next-gen da tutti i pori, anche considerata la scarsità degli effetti speciali proposti, ma graficamente il prodotto si lascia apprezzare e non saremo certo noi a negargli tali ovvietà. Anche il reparto audio non è da meno, con una colonna sonora dinamica che riesce a scandire perfettamente il momento di gioco, ed un doppiaggio in lingua inglese onesto che si lascia anch’esso apprezzare. Alla fine della fiera quindi, Genji: Days of the Blade non soddisfa, o almeno lo fa solamente sotto il profilo audiovisivo. Le evidenti lacune a livello di gameplay tarpano le ali a un prodotto che, giungendo su next-gen, avrebbe dovuto fare ben altro che riproporre i medesimi difetti del predecessore e incrementare il numero di poligoni su schermo. Un titolo onestamente trascurabile.

io ce l'ho e nn l'ho completato xk nn mi è piaciuto molto

Effettivamente, dalle immagine, la grafica non è stata sviluppata secondo le potenzialità di PS3...

vabè nn era tanto x la grafica xk si tratta di un gioco di lancio il problema è il resto

Cosa sarebbe il resto? La giocabilità?

Anke per la telecamre, ha vistosi problemi ed è troppo lenta e meccanica per rendere il titolo un vero e proprio gioco d'azione!

Non l'ho provato, nè voglio provarlo. O_O

Dai giochi di lancio come questo non ci si può aspettare un capolavoro, specialmente se è una conversione