[XboX/RECENSIONE] Superman Returns

Nessuno ha ancora capito dove voleva arrivare Bryan Singer con il suo film Superman Returns nel quale l’uomo con le mutande sopra la calzamaglia passa più tempo a ripercorrere le sue origini che salvare il mondo. Il lavoro della EA si sarebbe dovuto indirizzare verso la pulizia di una trama così povera per un titolo d’azione come il personaggio meriterebbe. In realtà Superman Returns è una vera delusione. Le ragioni sono innumerevoli e ci costringono a prendere la matita rossa per sottolineare e commentare quasi ogni riga di questo adattamento videoludico. Il soggetto era semplice: Superman deve volare liberamente su Metropolis e passare da una missione all’altra utilizzando i suoi tre elementi: fuoco, aria e ghiaccio. Qualche combinazione di colpi, magari sbloccabile con piccoli obiettivi, la possibilità di prendere oggetti enormi e un paio di altri poteri da supereroe. Niente di tutto questo… cosa hanno fatto al povero vecchio eroe mutandato?

Spoiler:

La prima cosa che salta all’occhio è la mancanza di libertà. Lo svolgimento del gioco vi costringerà a seguire passo passo ciò l’ordine delle missioni che qualcun altro ha già impostato Ci si ritrova così di volta in volta a catturare malviventi, spegnere incendi, superare percorsi ad ostacoli o quant’altro senza poter minimamente fare altro se non quanto previsto dalla trama del gioco, peraltro abbastanza differente da quella cinematografica. Tutto questo rende di fatto inutile l’immensità di Metropolis per un gameplay decisamente frustrante. Un gameplay clamorosamente poco intuitivo e una realizzazione generale mediocre fanno si che ci si chieda più di una volta se il simbolo della Electronic Arts sia stato messo sulla nostra custodia del gioco da qualche buontempone in vena di scherzi. Le accelerazioni di Superman sono ridicole rendendolo più simile ad un Terminator T-1000 che ad un supereroe e sono meno gestibili di quelle dell’ultimo Sonic. Il volo non è da meno: dalla semplice fluttuazione di un paio di metri al volo vero e proprio che impiega alcuni secondi per attivarsi. Insomma, tutto manca di reattività, complicando non poco anche i corpo a corpo contro i nemici più lenti. In aria si ripete la totale assenza di controllo in modalità turbo tanto da rendere inutili gli attacchi, consistenti nell’andare contro il bersaglio, perché è impossibile indirizzare con precisione la direzione a meno di fermarsi del tutto.

Spoiler:

Ma passiamo ad un commento particolare per la gestione della visuale di gioco. Abbastanza fedele al ritmo indolente del film di Singer, riporta tutti i bug tipici dei i giochi in 3D. Passi che in alcuni punti la visuale si blocchi e metta fuori campo il personaggio principale quando viene colpito, ma avere sempre la stessa inquadratura per tutto il gioco senza poter mai vedere cosa succede dietro di noi e soprattutto la scelta di far seguire la direzione del personaggio in base all’orientamento della camera, e non all’effettiva posizione del corpo di Superman, è un peccato molto grave.
Se esistessero gli Oscar dei giochi più brutti, Superman Returns sarebbe campione in tutte le categorie. Le animazioni sono lente e non ricordano per niente la gestualità tipica dell’eroe. Se le combinazioni dei colpi sono numerose e non eccessivamente complicate da apprendere, ci si rende subito conto che la loro efficacia è eccessivamente variabile: troppo legata all’animazione collegata, spesso troppo sofisticata e lunga per essere veramente temibile. In linea generale, l’assenza di emozioni fa si che ci si annoi dopo non più di un’ora.

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Per concludere, passiamo all’analisi strettamente tecnica del gioco. Dopo le prime schermate abbiamo avuto l’impressione di una realizzazione di buon livello ma riconosciamo ormai che si è trattata della classica prima impressione sbagliata. Non sono certamente alcuni effetti speciali e la buona profondità di visuale su Metropolis quando si svolazza tra le nuvole a cambiare il nostro giudizio. Le strutture sono piatte, i nemici modellizzati grossolanamente e le costruzioni si assomigliano tutte. Metropolis è diventata una città fantasma senza il carattere e la follia architettonica che la contraddistingue. L’ultima nota stonata è rappresentata dagli effetti sonori mai efficaci e monotoni e da una colonna sonora pomposa e rumorosa che il più delle volte maschera le voci dei personaggi soffocandole.

Possiamo fermarci qui… il giudizio finale è chiaramente insufficiente: Superman Returns è insipido, snervante e ancora più noioso del film. Il classico Superbidone.

Fonte: Ludus