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 [SPECIALE] Come cambia la Console War?

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Elivan
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Elivan


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MessaggioTitolo: [SPECIALE] Come cambia la Console War?   [SPECIALE] Come cambia la Console War? Icon_minitimeLun Ott 06, 2008 11:01 am

Prima di procedere verso un'indagine che possa condurci ad una chiarificazione attorno il mutamento avvenuto all'interno e dall'interno delle battaglie tra console, sarà bene specificare, rammentandolo ai più giovani, cosa dovrà intendersi con l'espressione Console War. Conseguenza di una lotta tra due o più sistemi di gioco, quindi di due o più Hardware House, per la leadership del mercato, ebbe tra le sue prime applicazioni lo scontro tra il famoso Commodore 64, evoluzione del vecchio Commodore 16 e lo Spectrum 48 K (dove il 48 K indicava la quantità di memoria ram disponibile). Il popolo dei videogiocatori si divise pertanto in due e più fazioni onde acclamare e farsi portavoce di un sistema piuttosto che l'altro. Questa dinamica, già trattata nel nostro precedente speciale intitolato Immedesimarsi in un videogioco si rendeva possibile per via del Principio di metaforizzazione umano che fa si un uomo, metaforizzando appunto se stesso in un qualcosa di esterno a se (un sistema ludico, un'auto, una squadra di calcio, un eroe dei fumetti e così via) tende a difenderne le sorti a spada tratta e, con esse, la propria individualità lì coltivata e momentaneamente investita.
Ricordiamo con enorme piacere le diatribe cui eravamo soliti assistere sulle pagine definite proprio “console wars” di una nota rivista di critica videoludica dei primi anni '90. Seppure non mancavano videogiocatori scorretti che, ostinandosi con pertinacia, sostenevano coscientemente false verità, ne risultavano molti dibattiti divertenti ed ilari che donavano nuova linfa ai nostri stanchi sistemi casalinghi. La correttezza infatti che permeava le Hardware e Software house si allargava a noi e, respirando quell'aria salubre, le nostre tensioni risultavano comunque circonscritte all'interno degli argomenti trattati e del tempo investito per affrontarli. Se ad esempio la Sega, grazie all'ottimo sviluppo di un picchiaduro a scorrimento particolarmente divertente, Street of Rage, era in grado di aumentare considerevolmente le vendite della propria console, Nintendo si sarebbe prodigata a svilupparne un altro dello stesso genere e migliore. Le esclusive avevano per questa ragione un valore piuttosto relativo e, dato il minor quantitativo di danaro che circolava presso queste industrie, se si era volenterosi e capaci non era impossibile farne parte. Sebbene non mancassero titoli che destavano l'invidia di chi non poteva usufruirne, era già in fase gold un qualche gioco che avrebbe potuto consolarci per la nostra amata console che mamma Sega o mamma Nintendo non mancavano mai di sfamare. Anche oggi è così. Esce un gioco bello per PS3 e voi avete XboX 360? Tranquilli, non c'è problema, state pur certi che Microsoft è al lavoro da mesi per non deludervi. E' la stessa cosa quindi? Si, la dinamica è la stessa ma allora cosa è cambiato davvero? Perchè (per dirla come Gaber) c'è un'aria, ma un'aria che manca l'aria? Perchè si avverte come una differenza rispetto ad allora, ma non la si sa spiegare? Perchè se è vero che le dinamiche non sono cambiate, è altrettanto vero che a mutare sono state sovrastruttura e finalità. Quando Sony, nel 1994, presentò la sua Playstation, introdusse un nuovo modo di intendere il sistema di gioco. Abituata a produrre televisori e apparecchi di questo genere, applicò le stesse dinamiche di Marketing per vendere un sistema di gioco che, per propria personalissima natura, è profondamente dissimile rispetto ad un lettore cd. Le altre case si trovarono spiazzate ed anche Nintendo, la volpe del panorama videoludico, per qualche anno entrò in crisi. Sega nell'arco di qualche anno venne spazzata via pur avendo prodotto quella che, da molti, fu ritenuta una delle più belle console mai create e, sull'orlo di un tracollo finanziario, cessò la produzione del mai troppo lodato Dreamcast. Nintendo non si adeguò al sistema pubblicitario e psicologico di massa della Sony. Preferì piuttosto stringersi attorno la folta schiera di fan che in anni migliori si era giustamente conquistata e, perseguendo ottimamente il suo obiettivo, riuscì nell'intento. Quando nel 2001 anche Microsoft si buttò nella mischia (forte della scomparsa di Sega di cui raccolse addirittura alcuni dirigenti, Peter Moore ad esempio fu al comando della divisione Sega negli anni del fallimento, poi passò a Microsoft) la situazione sotto questo punto di vista cambiò ulteriormente. Forti campagne pubblicitarie ed eventi esterni alla produzione di videogames fecero di questa realtà uno spettacolo attraverso cui esibire i propri gioielli che, in questo modo, rischiavano di perdere un poco di personalità. Intanto sempre più soldi giravano in questa industria che, puntualmente, venivano investiti nell'acquisizione di esclusive e progetti. Pensate ora alla genesi ed allo sviluppo dell'apparato grafico dei giochi. La grafica nel frattempo è sempre migliorata negli anni, provate a paragonare un cabinato del 1985 con uno del 1993. Ora fate un paragone tra un gioco per PSX del 2000 e Gears of War 2. Sorprendente, vero?

Apporti economici
I soldi hanno permesso un'evoluzione tecnica strabiliante ed il mercato, composto da sempre più persone, ha cercato di soddisfare tutte le richieste dei giocatori ma, purtroppo, qualcosa non va. Se una volta erano maestria e talento a decretare il successo di un gioco, quindi di una console, oggi è parzialmente diverso. Pensate alla saga di Final Fantasy da tredici anni legata a console Sony ed ora anche su console Microsoft. Ciò potrebbe far piacere ai fan della serie possessori di XboX 360 ma, ci chiediamo, quali qualità avranno fatto si che Square Enix abbia valutato questa possibilità? Non certo la simpatia dei dirigenti Microsoft. Quando il mercato si riduce a business e la pubblicità, lo sfarfallio, lo show, la superficie ed il danaro superano in importanza l'obiettivo finale di una produzione (la persona), quella stessa produzione rischia di divenire scialba, superficiale, senza troppa personalità. Ci auguriamo i soldi non riescano a rovinare anche questo settore e tieniamo d'occhio le produzioni indipendenti che, seppure meno luccicanti e sfarzose, siamo certi avranno da riservarci belle sorprese. E probabilmente proprio nel momento in cui ne avremo maggiormente bisogno. La console war è cambiata, fate in modo che la vostra passione per i videogames resti immutata e farete un favore a voi stessi.

Fonte: SpazioGames
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