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 [XboX360/RECENSIONE] Final Fantasy XI

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Cloud Strife
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MessaggioTitolo: [XboX360/RECENSIONE] Final Fantasy XI   [XboX360/RECENSIONE] Final Fantasy XI Icon_minitimeMar Set 09, 2008 9:29 pm

[XboX360/RECENSIONE] Final Fantasy XI FinalfantasyXI


Vana’diel, regno sconfinato e teatro delle vicende di Final Fantasy XI è finalmente accessibile anche per gli utenti di Xbox 360 che potranno dunque gustarsi il loro primo mmorpg. Si tratta dell’undecimo capitolo della saga di rpg più famosa al mondo, primo in assoluto tra i capolavori di casa Squaresoft ad andare online nel 2002 su PS2 per poi spostarsi qualche tempo più tardi su PC e dare inizio ad una delle più estese e fortunate comunità online di sempre.

Nessun contatto, nessun riferimento
Da sempre una regola caratterizza la fortunata e amata saga di Final Fantasy: nessun riferimento tra i vari capitoli. Niente, o quasi nulla infatti lega tra loro i diversi esponenti della serie, a parte alcuni elementi chiave, come i chocobo, grossi gallinacci colorati utilizzati come mezzi di trasporto. Per il resto non vi è alcun vincolo, tutti gli episodi sono caratterizzati da trame differenti, personaggi e protagonisti sempre nuovi, giochi, minigiochi e situazioni del tutto estranei tra loro, ed anche in questo undicesimo capitolo si evince tale diversità, innanzitutto dall’impostazione, non più single player ma organizzata come multiplayer di massa. E come ogni buon mmorpg che si rispetti FFXI possiede un editor, discreto ma non certo in linea per varietà e quantità come quello dei più recenti rpg online, che permette al giocatore di selezionare razza e fattezze fisiche del proprio alter ego virtuale. Terminata questa prima fase dovremo scegliere il ruolo del nostro personaggio, selezionandone una maggiore propensione alla magia piuttosto che alla pura potenza fisica, quindi dovremo indicare la città dalla quale avrà inizio la nostra avventura. È quasi superfluo sottolineare che da quest’ultima scelta dipende gran parte dell’esperienza di gioco, soprattutto nelle prime ore.

Arrosto o rosolato?
Data la difficoltà iniziale nell’intraprendere combattimenti e nello sconfiggere anche le creature più insignificanti come vespe e vermi, è altamente consigliato attaccare e uccidere le creature più indifese dell’intero gioco: i conigli. Questi simpatici, mansueti e bonari batuffoli pelosi sono in assoluto le creature più deboli e sono caratterizzati dalla impossibilità di chiamare rinforzi. Le prime fasi di gioco, certamente le meno divertenti e le più frustranti, saranno appunto impiegate nell’eliminazione dei suddetti animaletti per acquisire preziosi punti esperienza e salire di livello. Una volta terminate le prime missioni e acquisita un po’ di pratica sarà indispensabile unirsi in gruppi e party per compiere le imprese più difficoltose ed abbattere i mostri più tenaci. Da questo punto di vista il gioco offre una curva di interesse molto particolare, particolarmente bassa nelle prime noiose e sonnolente fasi, per poi schizzare ai massimi livelli dopo essere saliti di qualche livello. Da qui in poi è possibile realmente perdere qualsiasi cognizione di tempo e spazio e ritrovarsi a giocare per ore senza neanche accorgersene.

Spoiler:

Next Generation? Ma non scherziamo…
Di certo il lato meno curato presente in FFXI è senz’ombra di dubbio quello grafico, che risente ormai dei parecchi anni (quattro anni in termini videoludici sono un’eternità) e della ruggine di un motore grafico del tutto inadatto ad una piattaforma dalle potenzialità di Xbox 360. Obsoleto come i giochi delle prime generazioni di PS2, questo FFXI pone l’accento sull’obiettivo da parte di Square Enix di estendere il bacino d’utenza del proprio capolavoro con la minore fatica possibile. Niente di meglio che Xbox 360 e il consolidato servizio Xbox Live per portare il proprio pargolo in molte più case senza eccessive tribolazioni per riadattamenti tecnici di un gioco comunque valido e dall’enorme estensione. A parziale discolpa degli uomini Square bisogna ricordare che un abbellimento grafico sostanziale per un gioco talmente vasto avrebbe richiesto la riscrittura quasi completa del codice, con un dispendio di denaro e tempo senza precedenti. Per il resto siamo di fronte ad un gioco dall’incredibile estensione, caratterizzato da una enorme diversità di locazioni, paesaggi, architetture, ma anche di personaggi e mostri. Guardandolo in un ottica più ampia non si può non apprezzare gli sforzi compiuti dal team di sviluppo ormai quattro anni or sono, per un gioco che purtroppo è completamente estraneo al concetto di next generation. L’unico aspetto tecnico su cui i programmatori hanno deciso di intervenire per questa edizione dedicata a Xbox 360 è la risoluzione, magra consolazione per un comparto tecnico palesemente non all’altezza della macchina. Tutt’altro discorso va fatto per il comparto audio, decisamente più convincente grazie ad effetti di ottima qualità e ad una colonna sonora evocativa che ha come unico difetto la ripetitività.

Spoiler:

Prego, vuol parlare con me? Grazie, preferisco di no.
Pesante, enorme assenza quella delle discussioni vocali durante il gioco, soppiantate in toto dalla chat scritta. Un’assenza giustificata esclusivamente dall’impossibilità di gestire le voci delle migliaia di giocatori presenti, che si sarebbero accavallate in maniera confusionaria. Certo sarebbe stato possibile introdurre delle stanze addette appunto alla chat vocale e ristrette a piccoli gruppi o al solo party ma si è deciso di evitarle in favore della chat scritta. Ci si può unire a quest’ultima utilizzando la tastiera virtuale, metodo difficoltoso e anticonvenzionale che costringerà il giocatore a lunghissime pause ed anche l’interlocutore più paziente ad abbandonare la conversazione. A preferenza è possibile e raccomandabile utilizzare una qualsiasi tastiera usb, collegata mediante una delle apposite porte presenti su Xbox 360. Quest’ultima si rivelerà un accessorio fondamentale che farà lievitare ulteriormente il prezzo per un gioco che richiede tante altre piccole spese: oltre alla tastiera infatti si rivela imprescindibile l’hard disk, indispensabile per poter installare il servizio Playonline, ma anche lo speciale abbonamento, ben distinto da quello di Xbox Live Gold. Questa tassa mensile di 12,95 euro, dovuta agli enormi costi di gestione dei potentissimi server capaci di racchiudere oltre 3000 giocatori ciascuno, è ormai consueta per la maggior parte dei giochi multiplayer di massa su PC, e darà libero accesso al gioco anche a coloro i quali fossero sprovvisti di abbonamento Gold. Per promuovere il titolo ed incentivarne le vendite gli uomini Square Enix hanno deciso di introdurre nella confezione del gioco anche un abbonamento della validità di trenta giorni, rinnovabile in qualsiasi momento grazie ad una qualsiasi carta di credito.

Spoiler:

Espansioni: che passione
Bisogna ricordare che a differenza del gioco originale uscito su PS2 e PC, la versione per Xbox 360 racchiude in se tre espansioni. Le prime due, Rise of the Zilart e Chains of Promathia, sono disponibili da tempo per PC, mentre la terza, Treasures of Aht Urhgan è nuovissima e aggiunge un nuovo continente alla mappa di gioco.
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