In una intervista al Times di Londra, Oliver Stone parla delle prospettive economiche di W, il biopic sull'attuale Presidente degli Stati Uniti George W. Bush Jr.
Il film, costato una trentina di milioni (tutti offerti alla Lionsgate nientemeno che da finanziatori cinesi), non dovrebbe faticare a riportare a casa il budget, ma il problema sarà vedere se si tratterà di un vero successo o meno. L'uscita, prevista per il 17 ottobre in alcune sale limitate (per poi estendersi la settimana dopo) sarà quasi in corrispondenza con le Elezioni USA, e questo sicuramente influirà. Il fatto è che Stone teme che l'odio che i cittadini USA hanno nei confronti di Bush potrebbe compromettere la riuscita dell'operazione.
La maggior parte dei film su Presidenti USA sono posteriori alla loro morte (Nixon dello stesso Stone, John Adams della HBO), mentre in questo caso l'influenza del clima politico si farà sentire. Tuttavia, l'esperienza di Fahrenheit 9/11 di Michael Moore (120 milioni di dollari di incasso solo in USA nel 2004) insegna che ci si può aspettare di tutto. Ecco come commenta Stone:
Non sono sicuro che sarà un successo. Ma questo film non è dedicato a quel 12 per cento di americani che approvano ancora Bush. E' dedicato all'88 % che lo contesta. D'altra parte, non penso che nel film ci sia qualcosa che possa dare fastidio a questo 88%. E' il ritratto umano di una persona, e non intende insultare chi crede in quello in cui Bush crede.
Già che c'è, il regista di Wall Street commenta l'attuale situazione delle borse, e in maniera acuta spiega che i tempi sono davvero cambiati dal 1987 a oggi:
Non credo nemmeno che un Gordon Gecko potrebbe esistere nel 2008, per lo meno non come speculatore individuale. Lavorerebbe probabilmente per una banca. Questa gente di Wall Street ha davvero esagerato, sono arrivati a un livello che nemmeno io avrei mai immaginato.
Fonte: Badtaste