Non c’è porcospino senza spina
Pensarci oggi, ad inizio 2007, può sembrare strano, ma c'è stato un tempo in cui Sega e Nintendo si davano battaglia grazie ad una console war animatissima. Questo periodo è rimasto nel cuore degli appassionati di videogiochi di tutto il mondo soprattutto grazie agli stupendi titoli di cui erano protagonisti le mascotte delle due case editrici. Stiamo parlando di Mario e Sonic. Sostanzialmente non vi furono né vincitori né vinti, ma fatto sta che i giochi dei due simpatici personaggi erano a dir poco stupendi, ed ancora oggi rimangono delle tappe obbligate per ogni vero appassionato del genere.
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Con il passare del tempo, però, si è verificata una netta distinzione tra i due personaggi, molto probabilmente dovuta alla natura stessa del loro gameplay. Stiamo parlando del passaggio dalle due alle tre dimensioni, che ha visto il destino dei simpatici personaggi, scindersi in parti ben distinte. Super Mario, approdando su Nintendo64, ha visto consacrare il suo successo con quel Mario64 che ancora oggi è considerato, a giusta ragione, uno dei migliori titoli di sempre, centrando pienamente il suo obbiettivo con il passaggio al 3D. Sonic, invece, ha mosso i primi passi in questa dimensione su Dreamcast grazie a Sonic Adventure 1 e 2. I due titoli, specialmente il primo, risultarono a conti fatti dei buoni giochi, anche se appariva lampante, a critica ed appassionati, che qualcosa mancasse all'appello, e che l'atmosfera e le sensazioni dei Sonic su Mega Drive non erano palpabili sulla nuova console Sega. Da qui in avanti, passando per il ritiro dal mercato di Dreamcast, Sonic vide unicamente un susseguirsi infinito di insuccessi, con una serie di titoli che portarono il fulmineo porcospino blu nella più totale anonimia videoludica. Con l'avvento della nuova generazione di console, Sega ha messo in cantiere “Sonic the Hedgehog”, destinato ad uscire su Xbox 360 e PlayStation 3. L'hype attorno a questo titolo da parte degli appassionati è sempre stato altissimo, e la situazione si è fatta incandescente all'apparire delle prime immagini, che rappresentavano un Sonic apparentemente in pienissima forma, pronto a prendersi la sua rivincita su chi lo dava già per spacciato. Vediamo quindi se il porcospino blu ed il suo fido amico Tails hanno saputo tornare agli splendori di un tempo.
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Sonic The Hedgehog
Il gioco si apre nella maniera più classica e scontata possibile: il dottor Robotnik, alias Eggman, è ancora una volta immerso nell'intento di voler conquistare il mondo. Il suo piano diabolico, e un po’ scontato in verità, consiste nel rapire la principessa della città di Soleanna, la giovane Elisa. L'avvenente ragazza custodisce infatti il segreto delle “fiamme del disastro”, oltre naturalmente a quello degli oramai conosciuti “chaos emerald”, che sin dall'inizio della saga sono il più grande desiderio di Eggman. Visto il panico generato delle azioni del malvagio scienziato, Sonic ed i suoi compari sono chiamati per l'ennesima volta a salvare le sorti del pianeta. L'avventura principale si divide così sostanzialmente in tre parti distinte, a seconda del personaggio che andremo ad impersonare tra quelli disponibili, ovvero Sonic, Knuckles e la new entry Silver. In alcune speciali occasioni potremo anche prendere il controllo del piccolo Tails, sfruttando soprattutto la sua capacità di volare per brevi tratti grazie alle sue code. Questo tipo di struttura della giocabilità lo abbiamo già incontrato nei vari Sonic Adventure, ma in questo caso il tutto sembra non amalgamarsi alla perfezione. Dopo alcune ore di gioco si concretizza l'amara verità, ovvero che Sonic lo useremo per ben poco tempo, ed i personaggi che man mano rivestiranno il ruolo di alter ego sembreranno avere ben poco da offrire. Il nuovo personaggio Silver può vantare degli esclusivi poteri psichici e paranormali che gli permettono di controllare mentalmente un qualsiasi oggetto presente nello scenario, per essere scagliato contro i nemici. Purtroppo però riuscire a mirare adeguatamente gli avversari è un'impresa alquanto ostica, soprattutto perchè non è presente nessun comando che ci permetta di “centrare” in maniera automatica il nemico. Il nuovo personaggio ha inoltre la possibilità di fluttuare nell'aria per brevi tratti, questo tramite la pressione prolungata di A dopo un salto.
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Per quel che riguarda la giocabilità in generale è purtroppo spiacevole segnalare una realizzazione molto approssimativa. I comandi sono imprecisi, e non si ha mai la sensazione di avere il pieno controllo del proprio personaggio. La telecamera, in aggiunta, rende il titolo praticamente ingiocabile, costringendo il giocatore a continui cambi di visuale. La morte diventerà quindi una brutta bestia con cui dovrete confrontarvi molto spesso, e la frustrazione del giocatore non tarderà certo ad affiorare.
Anche in questo episodio next generation non mancheranno certo gli scontri con i tanto amati-odiati boss di turno. Come accadeva agli inizi della serie, questi particolari nemici possono essere sconfitti colpendo ripetutamente alcuni punti deboli degli stessi, che a seconda del caso dovrete andare ad individuare. A conti fatti queste fasi di gioco risultano ben concepite, e di fronte all'anonimia del gameplay in generale, appaiono come i frangenti in cui l'impianto di gioco sembra reggere con più convinzione. Sono inoltre presenti alcune situazioni di gioco extra, rappresentate da una sorta di minigiochi, come quelle in cui vi vedranno a cavallo di uno snowboard.
Tirando le somme, però, il gameplay risulta decisamente insufficiente, ed oltre ad un sistema di controllo scandaloso e a delle telecamere impazzite, propone delle scelte assolutamente incomprensibili, come il fatto di dover acquistare le abilità di Sonic in alcuni speciali shop, fattore che va solo ad aumentare la frustrazione del giocatore tramite dei pretesti concepiti unicamente per farci perdere tempo.
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Ponendo la nostra attenzione sulla grafica di Sonic The Hedgheog, ci accorgiamo di trovarci di fronte ad un titolo molto colorato, vivace e con un carattere ed uno stile ben preciso. La sensazione di rivivere le gioie vissute in passato su Dreamcast ci ha subito fatto prendere una boccata d'aria fresca, conferendo al titolo un aspetto positivo che a questo punto non avremmo osato sperare. Quanto affermato, però, vale solo ed unicamente per lo stile. Tecnicamente la grafica sembra subire dei clamorosi alti e bassi. I modelli poligonali dei personaggi principali sono realizzati in modo preciso e con una buona dose di dettagli, mentre quelli degli NPC appaiono il più delle volte troppo trascurati. Anche i nemici non sembrano aver goduto della necessaria attenzione, mentre i boss di fine livello sono stati concepiti molto meglio. Per gli scenari e le ambientazioni può valere il medesimo discorso, con delle locazioni particolarmente ispirate ed altre decisamente deludenti. Quello che però più spaventa in assoluto è la massiccia presenza di bug a livello grafico, che vanno poi inevitabilmente ad incidere sulla giocabilità, rendendo, ad esempio, molto difficoltoso il calcolo della traiettoria dei salti. Se a questo si aggiunge una telecamera decisamente scandalosa, è facile capire come il tutto risulti a tratti ingiocabile.
Per concludere con il comparto audio, Ludus è felice di notare che questo si riveli uno migliori del gioco, con delle tracce audio e degli effetti sonori azzeccati, a cui si aggiunge un doppiaggio in lingua inglese di buonissima fattura.
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Riassumendo, purtroppo “Sonic The Hedgehog” delude totalmente le aspettative, rilevandosi un titolo dal gameplay ostico a causa di numerosi bug grafici, di una calibrazione dei controlli approssimativa e da una telecamera spesso ubriaca. Peccato, perchè un po' tutti speravamo in un grande ritorno del porcospino Sega. A questo punto, però, è forse il momento di accettare il fatto che Sonic ed il 3D non siano molto compatibili.
Fonte: Ludus