[XboX/RECENSIONE] Metal Slug IV

Con il passare degli anni e con l'aumentare dei budget spesi per le produzioni videoludiche non è raro assistere al fenomeno del retrogaming, ovvero della riedizioni di vecchi, ma blasonati titoli quali la serie Metal Slug. Chi non disdegna di bazzicare nelle sale giochi o possiede qualche annetto sulle spalle ricorderà con estremo piacere i vecchi concept che prevedevano la semplice ma appagante distruzione di tutto ciò che si muovesse sullo schermo. Eh sì, anni fa, parole come “engine 3D”, “filmati digitalizzati”, “interattività estrema” erano solo concetti rarefatti, idee appena abbozzate che si scontravano con i limiti hardware del periodo. Ma ai videogiocatori degli 8-16 bit poco importava del futuro tridimensionale, vista la spesso eccelsa qualità del software 2D caratterizzato da semplici ma accattivanti schemi di gioco, azione adrenalinica e maniacale attenzione per i particolari. E' proprio in quest'ottica che deve essere analizzato Metal Slug 4, il quinto capitolo della serie se non si esclude Metal Slug X uscito subito dopo il secondo. Un action a scorrimento in cui l'unico imperativo è “blastare” ogni nemico si ponga tra noi e la fine del livello, difesa dal megalitico e, all'apparenza indistruttibile, boss finale. Definito così, il gioco della defunta SNK parrebbe davvero misera cosa, e invece è l'attenzione per i dettagli, l'estrema giocabilità che rende questo prodotto un vero e proprio gioiellino videoludico, capace di conquistarsi una buona fetta di aficionados. Ogni nostro più piccolo movimento dello stick di controllo comporta una repentina azione del nostro alter ego, elemento capace di fornire grande soddisfazione e appagamento. Nonostante la miriade di soldati, missili, e creature mostruose che sbucano da ogni angolo recondito dello schermo, non si ha mai l'impressione di essere soverchiati dalle forze nemiche, di morire per un qualche oscuro trucco ordito dalla cpu: no, in Metal Slug 4 ogni errore va imputato alla nostra incompetenza, all'aver sottovalutato la tecnica del nemico.

Spoiler:

Ma se sino ad ora abbiamo elogiato la maestria con cui sono orchestrati gli elementi alla base della serie Metal Slug, un po’ meno benevoli dobbiamo esserlo con l’originalità di questo capitolo, che ricicla a piene mani gli scenari, visti in precedenza. Se Metal Slug 2 può essere considerato come la migliore espressione del genere beat’em up, il titolo in esame purtroppo sembra accontentarsi di quanto prodotto in passato, senza voler brillare di luce propria, e così, se è vero che quanto di buono visto è stato implementato senza sbavature come i doppi percorsi, le creature mostruose come gli zombi e il vasto, esagerato armamentario, bisogna anche ammettere che non esiste alcuna vera novità che renda questo episodio meritevole di essere giocato. I pirati e qualche nuovo mezzo meccanico sono veramente misera cosa se paragonati alle novità introdotte nel già menzionato Metal Slug 2. E’ poi un peccato che in Italia non si sia voluta seguire la politica americana che prevedeva l’uscita in un sol pacchetto del quarto e quinto capitolo. Graficamente Metal Slug 4 deve fare i conti con le sue origini che derivano dal potente ma vetusto NeoGeo, quindi a fronte di colori brillanti, buon frame rate, si deve chiudere un occhio sui pixel vistosi che mal si addicono ad una console come Xbox o Playstation 2. Gli appassionati della serie comunque ben digeriranno questo fattore caratteristico della serie che non inficia il divertimento.

Spoiler:

Metal Slug 4 non offre poi un divertimento a lungo termine, almeno se si abusa dei crediti che sono stati resi illimitati. Chi volesse vedere con poca fatica l’ultimo boss potrebbe riuscirci in poche ore semplicemente non curandosi di morti precoci e mortificando così la curva di difficoltà lineare e gli stessi boss finali che necessitano di attente tattiche per essere superati. Il nostro consiglio è quindi di non abusare dei “continue”, e di autolimitarsi: più facile a dirsi che a farsi, no? A migliorare le sorti della longevità, non esaltante, vi è anche la possibilità di giocare con più amici o di sfruttare la funzione Live su Xbox.

Spoiler:

Siamo sicuramente di fronte ad un titolo che riesce a resistere al corso degli anni nonostante la sua natura bidimensionale, ma che purtroppo non convince per la mancanza di veri spunti originali. Da prendere in considerazione solo se si è degli inguaribili collezionisti.

Fonte: Ludus