1° MIGLIOR GIOCO PER GBA
Questa volta ci troviamo in una ambientazione festosa e raggiante. In città infatti alla presenza del re e della principessa Zelda si sta celebrando un evento storico, ovvero il ricordo del piccolo popolo dei Picori. In pratica, dei veri e propri folletti, che negli anni passati aiutarono il popolo degli umani forgiando una lama leggendaria e capace di fronteggiare il male. Il popolo dei Picori però non ama farsi vedere dagli umani e infatti solo ogni cento anni si apre un passaggio che congiunge i due mondi. Inoltre, ma si tratta solo di leggende, sembra che i Picori si facciano vedere solo dai giovani umani, dai bambini.
Il giocatore nei panni di Link, il nipote volenteroso del fabbro , si trova suo malgrado al centro di un nefasto avvenimento. Durante la celebrazione dell’evento, un losco figuro di nome Vaati, tramuta la principessa Zelda in pietra e libera da un vaso una marea di demoni. A questo toccherà a noi, visto la nostra giovane età, cercare di incontrare il popolo dei Picori e ottenere una nuova spada leggendaria.
Zelda The Minish Cap non tradisce la sua natura di rpg nipponico. Gli elementi che lo contraddistinguono sono sempre basati sull’esplorazione di enormi mappe, dungeon e combattimenti contro un sempre maggior numero di avversari. La trama alla base del gioco, si farà, nel corso delle ore, sempre più chiara ma al tempo stesso intrigata e complicata. Impareremo cos’ nuove tecniche di combattimento, faremo la conoscenza dei Picori sino a padroneggiare il loro linguaggio. Il gioco non è avido di luoghi da esplorare e di personaggi con cui fare conoscenza; anzi come è buona tradizione del genere, il dialogo con ogni personaggio porterà alla luce avvenimenti curiosi, e ci permetterà di familiarizzare maggiormente con il mondo di Zelda.
Se il gioco non offre grandi novità in un genere già collaudato, è altrettanto vero che il gioco è appassionante, dotato di buon humour e piccole chicche che faranno felici gli amanti del genere. Uno dei primi poteri che potremo padroneggiare sarà infatti la riduzione/aumento della statura, che come è facile immaginare ci permetterà di interagire con il mondo degli umani e con quello dei Picori. Il gioco in questo modo ci fornirà una diversa prospettiva di due ambientazioni identiche ma dalle insidie ben diverse. E così nei panni ridotti di un essere piccolo, anche il più minuscolo ruscello ci sembrerà un fiume burrascoso e impossibile da oltrepassare.
Zelda The Minish Cap offre, grazie a questo espediente, la possibilità di ritornare sui nostri passi, esplorare le stesse ambientazioni e risolvere così tanti, piccoli, ma insidiosi enigmi.
Il lavoro svolto sotto il profilo grafico è eccellente. E’ evidente la volontà degli sviluppatori di uscire dal limitato mondo bidimensionale per rendere il mondo un vero e proprio cartoon dotato di una sua profondità e realismo. Splendido per esempio, il cappello parlante. Alcune espressioni dei vari personaggi sono davvero egregie così come è efficace l’uso dei colori. Stesso discorso per le musiche, sempre orecchiabili, vivaci, capaci di enfatizzare i momenti più cruenti della vicenda o di rasserenare nelle piacevoli e a volte lunghe esplorazioni. Tra le novità di questo capitolo abbiamo la fusione, ovvero la possibilità di “fondere” parti di medaglioni in nostro possesso con quelli di altri personaggi. Se le due parti combaceranno, beh vedremo sbloccarsi accessi per nuove strade che celano ricche ricompense o attivare nuove vicende collegate alla trama principale. Non male. In definitiva siamo di fronte al migliore capitolo della serie. Non averlo sarebbe un grosso errore.
Fonte: Ludus