[XboX360/RECENSIONE] Battlefield 2 - Modern Combat

Altro gioco, altra conversione. Continua la next generation a metà proposta dalle software house impegnate nel progetto 360 di questi primi mesi, sviluppatori che ci stanno mostrano l’anticamera della vera nuova generazione, attesa tra la fine del 2006 e il 2007. Tra le poche, pochissime perle tecniche e il mare di “vorrei ma non posso” di questi primi sei mesi, una categoria si è conquistata una discreta fetta del parco titoli attualmente presente. Non si tratta dei racing game, ne degli rpg, tanto meno degli fps; questa categoria non può essere circoscritta ad un semplice genere ludico, bensì ne comprende più d’uno. Si tratta delle conversioni, un nutrito gruppo di titoli presi direttamente dalle piattaforme “meno performanti” riadattati su Xbox 360 con qualche leggera mano di cipria tanto da non farli sfigurare a 720p. Ed è così che, tra i vari Final Fantasy XI e Tomb Raider Legend, arriva a noi anche Battlefield 2, uno degli fps per PC più apprezzati della passata stagione.

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Si tratta, come sicuramente molti sapranno, di uno sparatutto in prima persona incentrato principalmente sul multiplayer e sulla conquista degli avamposti. E pur riscontrando la presenza di una estesa modalità in singolo, è proprio nel multiplayer che il suddetto gioco è capace di dare il meglio di se, offrendo ad un massimo di 24 giocatori la possibilità di sfidarsi tra loro. Scelta una delle due fazioni, solitamente tra l’esercito americano e il rivale di turno, e selezionata una classe di appartenenza tra assalto, cecchino, supporto, forze speciali o ingegnere verremo catapultati sul campo di battaglia, partendo da una delle due basi agli estremi della mappa. L’obiettivo da portare a termine non sarà tanto quello dell’uccisione di più soldati avversari, quanto quello della conquista delle basi e degli avamposti disseminati all’interno della mappa, che una volta conquistati diverranno efficaci punti di respawn di uomini e mezzi. Questi ultimi giocheranno un ruolo fondamentale in primo luogo come mezzi di locomozione per spostarsi più velocemente da un punto all’altro delle estese mappe di gioco, quindi come armi, ed infine come mezzi di trasporto per lo spostamento dei compagni di squadra. Tra i suddetti mezzi troviamo le classiche jeep e i fuoristrada, dotati di postazione fissa da mitragliere, le camionette blindate, anch’esse munite di mitragliatrice, i carri armati, dalla indiscutibile potenza di fuoco e gli elicotteri che permetteranno di avere una comoda panoramica dall’alto del livello, di colpire col fuoco pesante e di trasportare, per poi paracadutare i propri commilitoni.

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Anche il parco armi comprende una discreta varietà di pistole, fucili e artiglieria pesante ognuno dei quali in dotazione alle varie classi di gioco. L’enorme vastità e la conformazione non omogenea dei campi di battaglia favorisce una qualsiasi delle varie tipologie di approccio, dall’uso di mezzi al combattimento da mischia, dall’attacco a media distanza fino alle azioni di cecchinaggio e l’utilizzo delle postazioni fisse. Un’enorme varietà che è la carta più importante e valida dell’intero titolo. Questo peraltro, a differenza della versione PC, esclusivamente incentrata sul multiplayer, presenta anche una campagna in singolo di buona, anche se non trascendentale fattura. Abbandonato lo schema “a basi” saremo chiamati a compiere delle missioni militari di varia natura dagli attacchi, alle azioni di conquista sino alla copertura e alla difesa. Lo schema di gioco funziona in maniera molto simile, seppur da una prospettiva differente, rispetto a Battlefront, con la possibilità, una volta morti di passare immediatamente al comando di un’altra unità alleata. C’è però una differenza rispetto al gioco dedicato a Star Wars, ovvero la possibilità di passare da un soldato all’altro anche quando questo non muore, per avere sempre a portata di mano la scelta più opportuna. Questo sistema, che offre una visione globale e più estesa dello schieramento sul campo, mette però in evidenza i limiti cerebrali delle unità gestite dalla cpu. L’IA risulta infatti abbastanza sommaria e in più di un’occasione si avrà la sensazione che i nostri alleati virtuali si impegnino per cacciarsi nelle situazioni più intricate e di difficile riuscita.

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Ci risiamo, ancora una volta ci troviamo davanti un gioco per Xbox 360 che non ha nulla da spartire tecnicamente con la tanto acclamata nuova generazione. D'altronde questa volta non è stata un’amara sorpresa, quanto una dimessa consapevolezza di ciò. Si tratta di una conversione di un gioco per PC uscito da oltre un anno sul quale è stato compiuto un lavoro di riadattamento neanche troppo esagerato, mirato soprattutto a renderlo armonico in alta definizione, aggiungendo qua e la antialiasing e filtri. Una leggera maschera facciale per un risultato tutto sommato dignitoso anche se poco conforme a quanto ammirato in altri titoli nativi per la 360, come ad esempio Ghost Recon Advanced Warfighter. Per il resto si segnala l’incredibile estensione dei livelli di gioco, tutti realizzati con una discreta cura architettonica, la totale assenza di lag, scatti o rallentamenti, anche nelle mappe sovraffollate e una non malvagia realizzazione di armi e mezzi. Conquista la sufficienza striminzita il comparto sonoro, specie per la realizzazione sommaria della chat vocale durante le partite. Le comunicazioni verbali infatti risulterebbero fondamentali in un gioco come questo, nel quale, come detto, vi è una elevata differenziazione tra le classi di gioco e i mezzi, ma anche un’enorme estensione delle aree di gioco, per elaborare le strategie migliori e concordarle con il resto dei compagni di squadra. Gli effetti, non certo esaltanti e le musiche piuttosto anonime chiudono il cerchio.

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Fonte: Ludus