Non passa periodo videoludico in cui non ci siano duelli, sia dal punto di vista hardware che da quello software: C64 contro Spectrum, NES contro Master System, Super Nintendo contro Sega Megadrive, Pc contro Apple. Molti videoogame hanno subito lo stesso andazzo, in particolare quelli che trattano di calcio, scienza tutt’altro che esatta e quindi che si espone a molte interpretazioni videoludiche. Il duello odierno più acceso è quello che vede di fronte Pro Evolution Soccer e Fifa Football, con schiere di appassionati al seguito. Ma il primo duello importante si verificò più di 10 anni fa, quando il capolavoro incontrastato dell’epoca, il Kick Off prodotto dalla Anco, dell’italo-inglese Dino Dini, dopo anni di egemonia, dovette fare i conti con un gioco programmato da una semisconosciuta casa, la Sensible Software: Sensible Soccer, appunto. Entrambi i giochi non brillavano per la tecnica (graficamente erano entrambi piuttosto scarni), rispetto ad altri avversari, eppure, per la loro giocabilità, primeggiavano senza problemi. Erano i due giochi della “palla non incollata ai piedi”, quelli più difficili da padroneggiare, quelli che davano più soddisfazioni. Alla fine, la spuntò sul filo di lana Sensible Soccer, prima dell’arrivo del “ciclone”, International Superstar Soccer Pro (il primo Pro Evolution), sulle console a 32 bit.
Il Passato ritorna, ma non sempre
In un’epoca videoludica molto stantia per quanto riguarda l’originalità delle idee, non ci stupisce oggi l’uscita di una versione “aggiornata” di quel titolo che tanti cuori ha fatto palpitare. Sensible Soccer 2006 riprende il discorso lasciato nel 1998, anche se la Sensible Software non esiste più da tempo. Il testimone è passato agli sviluppatori di Kuju, che hanno fatto un discreto lavoro di affinamento. La prima cosa che balza agli occhi è la presenza di un menu di gioco che ricorda molto l’originale con la possibilità di configurare anche un torneo personalizzato. Il primo SS era particolare, infatti, anche per la presenza di un rudimentale editor, cosa alquanto rivoluzionaria all’epoca. Qui viene ripresentato il suddetto editor, chiaramente potenziato. Non arriviamo ai livelli degli editor odierni, e questo dà al gioco ancor di più quell’aria retrò che crediamo sia ampiamente voluta dai programmatori.
Sul campo da calcio le cose, invece, come vanno? La prima cosa si evidenzia, è la barra di stanchezza dei giocatori, i quali erano invece infaticabili nell’originale. Inoltre, sono state improntate nuove caratteristiche rispetto al vecchio SS: la freccia che indica la direzione del giocatore, la palla che è molto più “incollata” al piede e permette giochi differenti, la presenza di due tasti, uno per i passaggi rasoterra e uno per i tiri alti (mentre nell’originale il pulsante era solo uno e la potenza del tiro era solo dovuta a quanto a lungo lo si tenesse premuto). Insomma, si può dire che SS2006 non sia esattamente una versione moderna del primo SS, anche se la frenesia e l’immediatezza dell’azione sono intatte. L’approccio è palesemente arcade, non lascia spazio a molti pensieri sul come costruire un’azione. I dribbling, in pieno stile SS, sono molto difficili, quasi impossibili, ma, quando riescono, danno soddisfazioni incredibili. La gestione dei falli è vicina all’originale: vengono fischiati solo quelli particolarmente cruenti(spesso con l’ammonizione), mentre l’arbitro lascerà correre tutti gli altri. Nel segno del gameplay veloce, anche le tattiche: molte predefinite, senza la possibilità di configurare i movimenti dei singoli calciatori. Ovviamente, la visuale rimane quella classica “a volo d’uccello”.
Tecnica di programmazione non esemplare, ma…
Dalle immagini potete capirlo anche da soli: SS2006 non brilla nel comparto grafico, che non regge minimamente il confronto con altri titoli calcistici. Tutto questo, però, non significa che sia sgradevole alla vista, anzi. Lo stile “deformed” dei calciatori che presentano teste enormi rispetto al corpo, e i colori molto vivaci, danno un’aria pulita e goliardica a questo gioco vedere giocatori reali, disegnati con questo stile, vi strapperà più di un sorriso. A proposito dei nomi, il gioco non possiede le licenze ufficiali, quindi i nomi saranno molto storpiati, seppur riconfigurabili con l’editor. Tutto il contorno rispetto al campo (stadi, spettatori ecc.), non sono degni di alcuna nota particolare. Il sonoro si attesta su livelli bassi (come l’originale SS): musiche noiose, effetti sonori monotoni, che si limitano a qualche sussulto del pubblico e al rumore dei passaggi e dei tiri. Come in tutti i giochi di questo genere, la longevità dipende dal vostro reale attaccamento al gioco stesso: dubitiamo che chi sia cresciuto con Pro Evolution possa affezionarsi a SS2006; in compenso, i giocatori con qualche annetto in più, potrebbero donarsi nuovamente all’esperienza ludica che li ha tenuti incollati agli schermi nei loro anni “d’oro”.
Concludendo, SS2006 è un gioco da valutare, quasi imperdibile per gli appassionati, ma che non ha mercato per chi invece è abituato all’essenza di Pro Evolution Soccer. Se possibile, provatelo: potrebbe essere una sorpresa.
Fonte: Ludus